Spleen e ideale

Rimorso postumo

Quando tu dormirai, mia bella tenebrosa, al fondo d’un sepolcro in marmo nero e non avrai più per alcova e castello che una tomba stillante e una cava fossa;

quando la pietra, opprimendo il tuo petto impaurito e i tuoi fianchi che ammorbidisce una dolce pigrizia, impedirà al tuo cuore di battere e di volere, e ai tuoi piedi di correre l’avventura,

la tomba, confidente del mio sogno infinito (perché essa comprenderà sempre il poeta), durante quelle lunghe notti insonni,

ti dirà: “Che ti serve, cortigiana malriuscita, di non aver conosciuto quello che i morti piangono?”. – E il verme roderà la tua pelle come un rimorso.

(C. Baudelaire)


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